Anastasiya Parvanova Sidereal Messenger

Venezia – Anastasiya Parvanova. Sidereal Messenger, A plus A Gallery (27 gennaio – 29 marzo 2024), preview 27 gennaio, ore 18.00.

«Non è vero, che la scienza diminuisca le possibilità della poesia, non è vero. La scienza, con le sue scoperte, aumenta le possibilità della poesia, appunto perché, estende, approfondisce, rende più intenso il mistero. Man mano, che noi conosciamo di più, conosciamo di meno»Giuseppe Ungaretti, intervista RAI, 1961.

La galleria A plus A è lieta di annunciare la mostra personale di Anastasiya Parvanova (1990, Burgas, Bulgaria). Sidereal Messenger si presenta come un sogno dell’uomo sulla vita e sulla natura in cui concetti e visioni di astrofisica e astrobiologia si proiettano nella pittura. Il titolo fa riferimento al famoso trattato Sidereus Nuncius in cui Gallileo Galilei descriveva per la prima volta al mondo le sue concrete scoperte fatte con un cannocchiale che lui stesso costruì. La mostra è uno spazio liminale tra il sogno e il risveglio, il risveglio e l’addormentamento. È una preghiera della buonanotte di consapevolezza, una brezza mattutina di conoscenza davanti a noi – un portale per l’arrivo del nuovo.

La poesia e la pittura svelano il mondo. Esplorano gli spazi interiori della mente e dell’universo; e il privilegio di essere artista o di essere uno scienziato e la responsabilità di entrambi è di conoscere il mondo e di dare testimonianza con grande attenzione di ciò che si osserva. Possiamo svelare i segreti di ciò che siamo e di ciò che il mondo può essere. Così facendo, l’immagine che ne ricaviamo può cambiare e con essa il nostro modo di pensare.

Con il pensiero, nel corso della storia, abbiamo lentamente cambiato la grammatica del mondo. Per tentativi ed errori, esplorando e mettendo costantemente in discussione noi stessi, abbiamo adattato l’immagine del mondo che portiamo dentro di noi. Procedendo per errori, scopriamo delle preziose idee di verità, ma una volta stabilite spesso non le mettiamo abbastanza in discussione, mentre la scienza ci insegna che dovremmo accettare di vivere in un’incertezza relativa mentre viaggiamo attraverso la conoscenza. Desideriamo un fondamento assoluto, ma è precisamente la nostra insormontabile distanza da esso che acuisce la nostra disponibilità a cambiare quando si verificano nuove osservazioni.

C’è qualcosa di più grande di noi e noi siamo intrecciati ad esso. Nella pittura come nella scienza, esploriamo questa connessione di noi stessi con tutto. Interessandoci alle scoperte o alle teorie legate alla fisica – il nostro modo scientifico di conoscere la natura – troviamo una ricchezza infinita di conoscenza attraverso cui viaggiare. Essere un viaggiatore della mente ci aiuta a capire chi siamo e cosa possiamo essere. Un continuo ridisegnare il mondo, ma partendo dal passato. Siamo alla continua ricerca di un’immagine del mondo che funzioni meglio di prima. Che cos’è la materia e c’è qualcosa oltre ad essa? Possiamo vederlo? Vederlo attraverso la scienza? Vederlo attraverso l’arte?

Anastasiya Parvanova (1990, Burgas, Bulgaria). Vive e lavora tra Venezia e Sofia. Dopo aver conseguito la laurea in Arti visive e Pedagogia presso l’Accademia di Belle Arti di Sofia, continua i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove frequenta il corso di Pittura diretto da Carlo Di Raco e in 2022 si laurea in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo. Dal 2016 fa parte dei collettivi artistici Fondazione Malutta e Tutti la Chiamano la Casa delle Ragazze. Tra le mostre personali recenti: Fili ife e grifi a cura diTreti Galaxie (EATALY ART HOUSE, Verona), The Magic Gate: W.H.Y. Gallery, Hong Kong. Il suo lavoro è stato esposto in mostre in Italia e all’estero. Sidereal Messenger è la seconda mostra personale dell’artista in Italia.

Anastasiya Parvanova

Artisti: Giulia Maria Belli, Alessandro Bevilacqua, Thomas Braida, Ornella Cardillo, Simone Carraro, Francesco Casati, Nina Ćeranić, Weichao Chen, Nebojša Despotović, Daria Dmytrenko, Jingge Dong, Bruno Fantelli, Greta Ferretti, Leonardo Furlan, Enej Gala, Bogdan Koshevoy, Giulio Malinverni, Anna Marzuttini, Alesssandro Miotti, Sebastiano Pallavisini, Anastasiya Parvanova, Edison Pashkaj, Barbara Prenka, Simone Rutigliano, Pierluigi Scandiuzzi, Mattia Varini, Francesco Zanatta.

Il nome Hôtel-Dieu significava nel Medioevo il più grande alloggio della città. Era gratuito per i poveri, mentre ai ricchi veniva chiesto di pagare per il loro soggiorno. Queste antiche istituzioni europee erano destinate a ospitare i senzatetto e i bisognosi, nonché i viaggiatori di ogni genere. Gli ordini religiosi li gestivano secondo una tradizione di gentilezza e misericordia. Si trattava di un luogo di ospitalità e di preghiera, unito a un programma non tanto nascosto di evangelizzazione. Serviva anche come ospedale, ma non esisteva ancora l’idea di un luogo unico riservato alle sole cure mediche. Si può definire una grande locanda medievale, che forniva anche alloggi. Solo a partire dal XVI secolo, gli ospiti, sempre di più, erano ricoveri di malati cronici. Si potrebbe dare un’occhiata agli scritti di Michel Foucault per avere un quadro forse più sinistro, ma anche più chiaro, di come le istituzioni mediche sono state create nel corso del tempo. 

A plus A Gallery San Marco 3073, Venezia

Info:

Hôtel-Dieu

A plus A Gallery

fino al 20 gennaio 2024

Info:

orari di apertura: dal mercoledì al sabato, 11.00 – 18.00 e su appuntamento

Info:

A plus A Gallery San Marco

Telefono: 041 2770466

Web: www.aplusa.it

Email: info@aplusa.it

Ph.

Anastasiya Parvanova, Guardians of the Silent Sands, 2023, olio acrilico su lino, 160 x 243 cm

Hôtel-Dieu, exhibition view, ph: Clelia Cadamuro. Courtesy A plus A Gallery e School for Curatorial Studies Venice

Giuseppe Longo

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