La pratica della Bellezza

Art.9 della Costituzione Italiana, questo… sconosciuto

«Lo Stato deve diffondere con ogni mezzo la cultura popolare e professionale e favorire in tal senso le private iniziative». (Art.9 della Costituzione Italiana) Roma 5 maggio 2003 – In occasione della consegna delle medaglie d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, pronunciò un memorabile discorso sull’articolo 9 della Costituzione. «È nel nostro patrimonio artistico, nella nostra lingua, nella capacità creativa degli italiani che risiede il cuore della nostra identità di quella Nazione che è nata ben prima dello Stato e ne rappresenta la più alta legittimazione. L’Italia che è dentro ciascuno di noi è espressa nella cultura umanistica, dall’arte figurativa, dalla musica, dall’architettura, dalla poesia e dalla letteratura di un unico popolo”.

Articolo 9, cenni storici

Il 29 ottobre 1946 la prima Sottocommissione della Commissione per la Costituzione approva il seguente articolo: «Lo Stato deve diffondere con ogni mezzo la cultura popolare e professionale e favorire in tal senso le private iniziative».I deputati nazionali Concetto Marchesi ed Aldo Moro, considerati i padri nobili dell’intero periodo costituente, sono gli artefici dell’articolo 9 della Costituzione. Oggi questo articolo è poco conosciuto per questo ne vogliamo parlare mettendo in risalto i contenuti ed i significati simbolico-identitari-culturali che esso esprime. L’articolo 9 della Costituzione italiana ha pochi eguali nelle costituzioni di altre Nazioni, per questo assume un significato importante l’accostamento informazione-conoscenza-cultura.

Questo articolo della Costituzione è il nostro motore: tutelare e diffondere l’identità artistica mediterranea con speciale riferimento a quella isolana che abbiamo chiamato con il termine di sicilianità. Essa esprime non solo il nostro passato attraverso la tradizione popolare, la storia dei cambiamenti che i nostri antenati ci hanno consegnato e che oggi dobbiamo difendere strenuamente perchè i cambiamenti portano in sé lotte, sacrifici, rinunce ma soprattutto passione per la propria terra, la Sicilia. Oggi, la sicilianità si esprime anche con il talento dei giovani verso i quali dobbiamo adottare atteggiamenti di maggiore collaborazione, implementando tutte le risorse pubbliche possibili affinché le eccellenze di cui disponiamo possano esprimersi al meglio contribuendo alla crescita economica, culturale ma anche civica di questa nostra terra. VipSicilia vuole fare questo: maggiore spazio all’informazione propositiva, meno a quella ripetitiva che troviamo leggendo i giornali.

L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire“.

Questa frase in epigrafe, si trova sul frontone della facciata del Teatro Massimo di Palermo. Sconosciuto l’autore ma certamente persona dalla mente lungimirante che ha visto oltre il proprio tempo.

Il Teatro Massimo è il più grande teatro lirico d’Italia e tra i più grandi d’Europa. Per ampiezza architettonica viene dopo quelli di Parigi e di Vienna.

VipSicilia è dedicato interamente all’arte. Essa, nella nostra percezione, è definibile come un insieme che contiene il Tutto:bellezza, ingegno, creatività, lungimiranza ma anche i loro opposti. E, se gli opposti vengono miscelati nelle giuste proporzioni, si raggiunge il perfetto equilibrio, l’armonia, motore che muove l’universo.

La produzione artistica dei nuovi talenti ed in particolari dei giovani, viene di solito poco considerata e, tranne che si tratti di geni, il mercato del lavoro li ignora e questi artisti diventano invisibili perche raramente dispongono dei mezzi e delle conoscenze adeguati per farsi notare. VipSicilia vuole colmare questo vuoto che con l’andar del tempo produce tristezza, perdita della credibilità nelle proprie capacità e soprattutto della autostima che per la persona è fondamentale poiché coincide con la propria identità.

L’Associazione che fa’ tutto questo si chiama Zed ma non è costituita da mecenati, sarebbe troppo bello per ogni artista, tutto quello che produciamo nasce dalla nostra creatività e dalla energia che abbiamo, il nostro olio di gomito. Niente finanziamenti, ci procuriamo il denaro con la pubblicità, con gli spazi a pagamento sulla rivista cartacea, dagli eventi, dai concorsi a premi, dalla vendita di oggetti usati in mercati occasionali, dalla vendita di marmellate e liquori di mandarino bio di nostra produzione. Devolviamo una parte, quella cioè corrispondente al profitto, in borse di studio od in concorsi a premi per incentivare la lettura del libro nelle scuole. Il nostro è un profitto etico non predatorio. Ognuno del gruppo riceve una quota minima, ricompensa per il proprio lavoro, mentre la quota eccedente (il profitto) viene rimessa in circolo perchè produca i benefici necessari al raggiungimento degli obiettivi. Ci vorrà tempo certo, ma il non fare niente produrrebbe una distanza temporale ancora più lunga, per questo abbiamo scelto l’agire.

Inizialmente, eravamo un gruppetto sparuto, oggi siamo ancora più numerosi, raccogliamo adesioni continue tra gli artisti non solo emergenti, e con l’aiuto di queste persone vogliamo realizzare il nostro sogno:l’apertura di un centro dove ogni artista potrà esibirsi ed essere valutato dal pubblico ma non solo, perchè il centro è in realtà un pensatoio che produce idee, che accoglie famiglie con i loro bambini ma anche una biblioteca, un luogo dove è la sperimentazione il metodo che spinge ogni nuova iniziativa. Insomma per non vanificare la sorpresa è qualcosa di nuovo che ancora in Italia non esiste. Noi, ci siamo presuntuosamente arrogati di arrivare alla sua costituzione perchè non solo siamo idealisti e navighiamo verso l’isola utopica di Tommaso Moro nascosta da qualche parte nel mare della conoscenza, ma siamo anche ostinati seguaci dell’Araba Fenice. Sappiamo con certezza che l’isola di Moro esiste, occorre solo cercarla ed è quello che stiamo iniziando a fare. Ci riusciremo? Non conosciamo la risposta ma una cosa è certa:l’avere iniziato un percorso nuovo come questo è certamente una prima tappa per arrivarvi.

Federico II Stupor Mundi

Non poteva mancare sua Maestà Federico II, colui che ha rivoluzionato il suo tempo nelle arti, nelle lettere nella scienza ma non solo. E’ stato di fondamentale importanza perchè tra i pochi ad avere in grande considerazione gli artisti e le loro produzioni artistiche.

Il mercato del lavoro

Zed promuoverà eventi pubblici che richiedono l’esibizione di artisti, dal musicista al tenore dal pittore allo scultore senza tralasciare altre forme artistiche come lo sport, metodi nuovi per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente o la realizzazione di beni che tradotta in pensiero minimalista produce reddito per i giovani. Zed, committente degli eventi, pagherà gli artisti secondo le tariffe contrattuali previste e non con compensi da fame come fanno molte organizzazioni che lucrano sugli artisti per intascare ricchi finanziamenti pubblici. Per fare questo Zed ha scelto la tracciabilità fiscale che significa trasparenza. Se esiste, anche in maniera remota, una possibilità di restare nella propria terra invece di andare a cercare lavoro oltre lo Stretto, ebbene noi la stiamo cercando, sappiamo che è difficile ma, dal niente non nasce niente.

Porremo in essere iniziative per arrivare a questo. Alcune non saranno proficue, poco importa ne riproporremo altre sino a trovare quella giusta. Porte aperte per tutti coloro che credono in questo progetto e che potranno contattarci scrivendo a stampa@vipsicilia.it.

Per tutti i detrattori, abbiamo scelto un messaggio forte:”Affidare la nostra credibilità all’unico galantuono di cui ci fidiamo, il Tempo”.

Tonino Pitarresi

Direttore Responsabile

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