Canti Sefarditi, una mediterraneita’ da riscoprire attraverso i canti “Shir Simchat” della tradizione ebraica

Palermo – L’iniziativa promossa dal Comune di Palermo e dall’Istituto Siciliano di Studi Ebraici ha visto protagonista il Gruppo Zajal Ensamble con un vasto repertorio musicale attraverso i suoni dell’Ud e della Viella, Silvio Natoli, del Duduk e fiati di Antonio Putzu, le percussioni di Dalvo Compagno, le sonorità’ di Alejandra Bertolino Garcia e Lloika Czachis.

Sono stati eseguiti ben 12 brani che comprendevano richiami all’yddish,e alle tradizioni ebraico-moresche del Nordafrica insieme alle armonie romanze e mediterranee, nel ricordo di Evelyne Aouate indimenticabile animatrice del centro studi palermitano.

Queste atmosfere musicali sospese tra l’Europa e il

Nordafrica contribuiscono a quel sincretismo culturale cui ha offerto tantissimo l’ebraismo dopo l’Editto di espulsione dalla Spagna del 1592.

La Sicilia è’ stata coinvolta in questo Editto malgrado avesse decine di queste comunità’ ebraiche molto laboriose. 

Una perdita di identità’ che ha determinato gravi danni economici a tutto il

Sud,fenomeno migratorio e culturale  che per la prima volta in questi anni si cerca di studiare, verificando forme e stili di una nuova integrazione culturale.

Indubbiamente la riscoperta degli itinerari delle Meschite( sinagoghe ) di Palermo e Siracusa aiuta a comprendere il fenomeno

Antropologico delle migrazioni da una sponda all’altra del

mediterraneo!

Claudio Paterna

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