Area archeologica di Augusta Bagiennorum

Bene Vagienna (CN) – Scheda tratta dal sito della Soprintendenza Archeologia Piemonte.

Con DM 44/2016 la Soprintendenza Archeologia Piemonte è stata soppressa e le competenze unificate alle tre nuove Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Piemonte. Il presente sito rimane attivo a documentazione dell’attività pregressa, ma non verrà ulteriormente incrementato.

Descrizione dell’area

«La città di Augusta Bagiennorum venne fondata dai Romani nell’ultimo venticinquennio del I secolo a.C., nella media valle del Tanaro, in antico corrispondente alla Liguria interna (Regio IX dell’ordinamento augusteo). Il sito era di importanza strategica per il controllo del transito tra la pianura padana, le valli degli affluenti del Po ed i valichi alpini in quanto la città si collocava lungo l’asse viario di collegamento tra la media valle del Tanaro e Pedona (Borgo San Dalmazzo), sede della Quadragesima Galliarum, e quindi con il valico della Maddalena. Citata da Plinio il Vecchio, si deve all’attività di ricerca di due studiosi benesi, Giuseppe Assandria e Giovanni Vacchetta, tra la fine dell’Ottocento ed il 1925, l’individuazione della sua esatta ubicazione.

Dal 1993, a seguito della Legge Regionale di costituzione dei Parchi Naturali, l’area archeologica di Augusta Bagiennorum è diventata Riserva Naturale Speciale e fa parte del Parco Naturale del Marguareis, mentre l’acquisizione recente alla proprietà pubblica dei terreni in cui insistono i resti dei principali monumenti pubblici (tempio, Foro, basilica civile, anfiteatro) ha consentito di avviare nuove campagne di scavo mettendo in luce parte degli edifici ed ampliando il percorso di visita.

Oggi dell’antico insediamento, che si estendeva sulla Piana della Roncaglia per circa ventuno ettari, sono recintati e accessibili al pubblico circa cinque ettari, mentre i restanti rimangono in proprietà privata e sono occupati dalle coltivazioni. Tuttavia, la creazione di un percorso attrezzato con pannelli a carattere didattico e testi bilingui, in italiano e in inglese, che accompagnano il visitatore alla scoperta del sito anche attraverso ricostruzioni grafiche evocative dello stato dei luoghi nell’antichità, consente di comprendere l’organizzazione urbanistica di Augusta Bagiennorum, come erano costruite le strade, le torri e le porte d’ingresso, dove si trovavano le necropoli e quali erano i suoi monumenti più importanti, anche là dove i resti sono ancora conservati sotto terra e oggi non più visibili.

All’area si accede dalla Provinciale Bene Vagienna-Narzole attraverso la strada vicinale delle Lame, recentemente sistemata ed ampliata. Punto iniziale del percorso è la chiesetta campestre di San Pietro, costruita nel XV secolo sopra i resti del tratto extra-urbano dell’acquedotto romano, in prossimità della necropoli meridionale che si estendeva fino all’anfiteatro. Da qui si sviluppa un itinerario percorribile esclusivamente a piedi o in bicicletta che, costeggiando i campi da cui emergono ancora i basamenti di una delle torri angolari e di un probabile monumento funerario, raggiunge la pars publica della città con l’area sacra e i resti del podio del tempio, l’incrocio tra il decumano massimo e uno dei cardini massimi, il Foro vero e proprio con la basilica civile, i cui resti sono ancora quasi completamente da esplorare, il complesso del teatro con il quadriportico retrostante la scena (porticus post scaenam) ed, infine, attraverso la strada della Roncaglia, termina con la visita all’anfiteatro e alla cascina Ellena, sede del Parco e della Soprintendenza, oltre che centro di accoglienza e di attività didattiche».

Rinvenimenti

«Agli anni cinquanta del Novecento risale la messa in luce del teatro, conservato al livello delle fondazioni e per un breve tratto di elevato. Costruito nel I secolo d.C. appartiene alla tipologia con cavea su terrapieno frazionato e solo due ordini di gradinate per gli spettatori. Alle sue spalle sono visibili le strutture del quadriportico dove al centro sorgeva il tempio, probabilmente dedicato ad una divinità teatrale (Dioniso e Bacco) sulle cui murature fu edificata, tra V e VIII secolo d.C., una basilica cristiana. Ancora parzialmente in elevato è anche il podio del tempio principale della città, il cosiddetto Capitolium, che occupava la zona settentrionale del Foro: privo dell’originario rivestimento, probabilmente già spoliato in antico, conserva ancora le nicchie per gli alloggiamenti delle colonne del soprastante tempio, uno pseudo periptero sine postico con quattro colonne sulla fronte e tre sui lati lunghi. Fuori dal perimetro urbano sorgeva l’anfiteatro, solo parzialmente indagato nel settore occidentale; della cavea restano visibili il muro perimetrale esterno cui si addossavano i contrafforti di un prospetto ad archi e tre vani scalari per l’accesso alle gradinate dell’ordine superiore.

I materiali provenienti dal sito sono esposti nel Museo Archeologico di Palazzo Lucerna di Rorà, nella vicina Bene Vagienna. Il museo, di recente riallestito, affianca alla ottocentesca Sala Assandria, dove sono esposti i reperti provenienti dagli scavi di Assandria e Vacchetta, in particolare nella necropoli e al teatro, una nuova manica al piano terreno dedicata alla città e ai recenti ritrovamenti. Il video “Augusta Bagiennorum: la città dei veterani di Augusto”, consente al visitatore di interagire con quanto ancora conservato sul sito, mentre al Museo di Casa Ravera sono conservati i manoscritti e le planimetrie originali degli scavi ottocenteschi».

Bene Vagienna (CN), frazione Roncaglia

Telefono: 0172/65.41.52

Email: ufficiocultura@benevagienna.it

Web: www.benevagienna.it

Ph. Teatro romano Bene Vagienna da Wipedia

Giuseppe Longo

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