Giuseppe Maggiore, regista cinematografico e scrittore. Nato nel ’37. – Nel ’56, dopo aver conseguito la Maturità Classica al Liceo Mandralisca di Cefalù, sostiene con esito positivo gli esami di ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma per la sezione Regìa. Ma, dopo i primi tre mesi di corso del biennio, per motivi di famiglia è costretto ad interrompere gli studi intrapresi sotto la direzione di Alessandro Blasetti, Isa Perbellini e Carlo Tamberlani ed a rientrare a Cefalù. – Bancario dal ’58, in pensione dall’ ’86. – Per hobby scrive, romanzi, racconti, articoli, recensioni, poesie, testi teatrali, soggetti e sceneggiature cinematografiche. – Ha girato parecchi film a livello indipendente, in 8, super 8, 16m/m ed in video, curandone la realizzazione dal soggetto all’edizione. – Ha scritto tre romanzi: “Iuvenilia o Diario di un amore”, “Il Borgo”, “Liana”; e, per il teatro, quattro atti unici: tre commedie (“Visita di lutto”, “Promessa di matrimonio”, “Vacanze in città”) ed una piece (“Multum in parvo”) che è una rivisitazione in chiave moderna dell’Iliade; oltre ad una cinquantina di sceneggiature cinematografiche, fra le quali, le più impegnative: “Il Diario” (sulla vicenda patriottica di Salvatore Spinuzza), “Flashback” (sul Barone Mandralisca), “Ruggero” (su Ruggero II, synopsis ambientata nel periodo storico della costruzione della cattedrale di Cefalù), “Varennes” (sulla fuga della famiglia reale di Francia, bloccata, poi, a Varennes), “Ludovico e Laura” (sul dramma della baronessa di Carini), “Fuochi in Val Busambra” (sulle vicende risorgimentali siciliane del 1848) ed altre, di tono sociale, quali “Il sole sulla Collina”, “Non so se….”, “L’impiegato” e “Passi” (sulla paraplegìa).
-Titoli di alcuni film girati dal Nostro, passati in TV private e presentati a festivals dove, alcuni dei quali, hanno sortito dei riconoscimenti: “Week End”, “Oremus”, “Il Buio”, “Ritratto”, “La trappola”, “La Panchina”, “Tot zienz Cefalù”, “Intelletto d’amore” (realizzato per conto delle Suore di Carità del Principe di Palagonìa di Palermo- miglior lungometraggio italiano al Festival Europeo “Massimo Troisi” del ’99), “Interludio”, “Una città, un Uomo” (realizzato per conto della Fondazione Culturale Mandralisca di Cefalù), “Minuetto”.– Schivo, umoristicamente ironico, facile alla battuta, meticoloso nei suoi lavori, prosegue la sua attività con l’impegno e la passione che lo connotano.